E' nel contesto della più pericolosa e estesa pandemia del 21° secolo che l’estro creativo di Antonio Fiorillo dà voce alla natura, alle sue manifestazioni atmosferiche e ai piccoli personaggi che popolano le campagne e i boschi.
Burrasca, il titolo, rimanda e incornicia il periodo di sconvolgimento e sventura che si è abbattuto sul mondo intero e che ha pesantemente flagellato le nostre vite.
La raccolta di poesie prende spunto dalla vita di animali domestici e bradi e ne esalta le caratteristiche, in un dialogo tra l’umano e la natura, che interroga sul cambiamento di vita forzato, nel tentativo di resistere al contagio, cercando di trovare risposte adattative.
La forma apparentemente fanciullesca sembra ricordare che la semplicità è la radice del vivere quotidiano.
Le attività umane, dovrebbero essere regolate e guidate dal contatto costante e continuo con i ritmi naturali circadiani e stagionali, utili per scandire le vite umane.
In parte questo ricorda che è opinione diffusa degli scienziati che la distruzione di habitat naturali e l’abbattimento delle biodiversità sono tra le più insidiose cause della diffusione dei virus, il determinismo filosofico vuole che nessun evento accada per caso in natura.
Viene facile pensare che questa nuova pandemia, altro non sia che la rivolta della natura contro l’uomo che ha ecceduto nello sfruttamento e nella distruzione irrazionale delle risorse.
Assistiamo sbigottiti a uno spettacolo inimmaginabile: mentre gli umani sono reclusi in isolamento nelle loro case, gli animali riprendono gli spazi che il progresso, lo sviluppo e la corsa al consumismo gli avevano tolto.
Si sono visti animali selvatici e bradi camminare indomiti per le strade deserte, mentre la compagine umana se ne stava rintanata nelle case.
E questa serie di poesie dedicate agli animali, sembra incarnare lo spirito di quella natura che ritorna a essere la coprotagonista della vita quotidiana, in un dialogo continuo tra l’uomo e le altre forme di vita sul pianeta.
Le poesie sembrano invitare a riconsiderare il contatto con l’ambiente e il rispetto dei tempi che, con regolarità, la natura ci sottopone scandendo l’avvicendamento delle ore del sole, delle stagioni, limitando l’iperattivismo e l’inseguimento di obiettivi produttivi.
Inseguire ideali di realizzazione che ci allontanano dalla semplicità e dall’armonia che,da sempre, sintonizza l’uomo con i ritmi e gli avvicendamenti naturali che la madre terra propone, significa distorcere e scompensare delicati e millenari equilibri a discapito del benessere dell’intero pianeta Terra.
La raccolta rivolge, in una forma semplice e fanciullesca, un messaggio che invita a riaccostarsi alla natura, al rapporto con la Terra e tutte le forme di vita che la popolano interrompendo il percorso di predominio dell’attività umana e lo sfruttamento delle risorse che non può che rivelarsi, alla lunga , che controproducente e letale.
In ultima analisi sembra indicare che brama di dominio, abuso di supremazia degli umani, in dispregio delle altre forme di vita, porta a distruzione, mentre umiltà e rispetto per l’intero ecosistema e la natura garantiscono equilibrio e sopravvivenza.