“Incanti”: raccolta che ripercorre i solchi del nonno paterno Carmine, poeta contadino, maestro elementare, mandolinista, sindaco del proprio paese cosentino, Bonifati, ancora ricordato con stima e riconoscenza dai tanti emigrati, per averli emancipati dall’analfabetismo.

In terra argentina, in Buenos Aires, constatai ciò direttamente, con grande commozione quando nel 1998, al teatro dell’ambasciata, durante la festa annuale dell’emigrato, saputo della mia presenza, osservai accalcarsi gli ex allievi del nonno che attendevano il loro turno per venirmi ad abbracciare, per trasferire in me, ancora, questa riconoscenza.

In ciò vidi, in lacrime, la poesia dell’amore, che si propaga nel tempo e nello spazio, senza limiti, finché memoria esiste.

Postfazione di Alba Avesini

Labirinti di tempesta di Michele Fiorillo

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